Gli abitanti di Londra sono soliti assistere a spettacoli assolutamente sorprendenti ma indubbiamente una balena grigia nelle acque del Tamigi è qualcosa di assolutamente eccezionale e in grado di catturare l’attenzione anche di un pubblico abituato a scene eccentriche come quello Londinese.
Ovviamente non si è trattato di un cetaceo con qualche problema di orientamento ma di una campagna realizzata dall’agenzia Kevar e dal WWF per sensibilizzare il pubblico sul pericolo di estinzione che corre questa famiglia di cetacei minacciata dalla costruzione di piattaforme petrolifere nel loro habitat naturale.
Il 7 e l’8 febbraio scorsi una nave ha trainato una replica a grandezza naturale (11 metri) della balena grigia di cui sono rimasti solamente 130 esemplari nel mondo, minacciati dalle continue trivellazioni petrolifere al largo dell’isola di Sakhalin, nella Russia orientale. Due piattaforme infatti sono già in opera e i responsabili delle estrazioni, facenti capo al Sakhalin II oil and gas project, vogliono costruirne una terza, non prevista nei piani originari di sfruttamento dell’area e dall’impatto ambientale del tutto imprevisto. La balena ha quindi sfilato davanti alle sede delle tre banche europee che stanno finanziando questo progetto, BNP Paribas, Credit Suisse e Standard Chartered, secondo una strategia che mirava a sensibilizzare anche il personale degli istituti finanziari.
Infatti ribaltando i meccanismi della comunicazione interna l’agenzia Kevar ha creato un finto quotidiano, The Daily Whale, che ha distribuito in 6250 copie agli impiegati delle banche sensibilizzandoli sul progetto finanziato dalle banche di appartenenza.
L’azione di Guerrilla non è rimasta isolata ma si è accompagnata anche a una strategia di social media per coinvolgere l’opinione pubblica e creare massa critica contro la costruzione delle nuove piattaforme petrolifere. E’ stato creato un sito internet dal nome molto esplicito, thelast130.org, dove è stata spiegata l’iniziativa e dove sono stati postati anche gli aggiornamenti relativi alle nuove azioni promosse per la sensibilizzazione del pubblico. Il sito ha ospitato un video virale a forma di fumetto creato dal famoso video maker DJ Mr Scruff che si è prestato come ambassador dell’iniziativa del WWF. Oltre alla pubblicazione online del finto quotidiano in versione digitale, The last130org ha dato vita alla pubblicazione online di disegni del pubblico con protagoniste le balene, in modo da coinvolgere la community e invitarla a farsi promotrice della lotta a favore dei cetacei. A rafforzare la valenza di questa attività di protesta del pubblico il sito fornisce tutte le indicazioni per sottoscrivere una petizione online creata per arrestare il progetto della nuova piattaforma petrolifera.
Un’attività di comunicazione PR così evidente e importante è stata facilmente portata all’attenzione dei media da parte dell’agenzia Kevar arrivando a guadagnare la copertura della notizia su 35 articoli dei media inglesi, incluso un servizio televisivo sul canale ITN. La redemption di questa operazione decisamente interessanti considerando anche la tematica impegnata dell’azione del wwf: il video di DJ Mr Scruff è stato visualizzato oltre 20.000 volte mentre la petizione ha avuto oltre 27.000 sottoscrizioni.
L’attenzione dei media e del pubblico ha messo sotto pressione la Sakhalin Energy che in Maggio ha annunciato la decisione di spostare al 2014 l’eventuale avvio del progetto relativo alla costruzione della terza piattaforma petrolifera.
Il presupposto per un primo passo per quella che potrebbe essere un’importante vittoria per il WWF in questa lotta per la salvaguardia di una delle molte specie animali a rischio di estinzione sulla terra.
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