La reputazione femminile passa anche dai Cda
Anche in Italia inizia a pulsare il cuore del maggiore “think tank” internazionale per la condivisione delle best practice di governance nei board.
Si tratta del chapter italiano della Wcd (Womencorporatedirectors): un’associazione internazionale, con sede a New York, che riunisce le donne che siedono nei consigli di amministrazione di tutto il mondo. Al momento le associate nel mondo sono 1600, presenti in 1850 cda. Lo scopo è di sviluppare un network internazionale di professioniste con forti capacità, promuovendo momenti di incontro e confronto a livello internazionale.
L’Italia è il 48°esimo Paese che aderisce a Wcd e questa collaborazione contribuirà a migliorare la reputazione e il prestigio del nostro Paese nel mondo. Non solo perché favorire il talento e le pari opportunità, per un Governo, è un importante indicatore di civiltà e democrazia, ma soprattutto perché – in un’ottica di realtà sempre più globalizzata – “fare sistema” è probabilmente il fattore chiave per migliorare l’economia globale, promuovendo la reputazione e il know-how di ogni singolo Paese. Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dello scorso Forum della Cooperazione Internazionale ha ricordato la necessità e il valore per ogni Manager di “fare sistema”: “ La cooperazione è sempre stata un imperativo etico di solidarietà, ma oggi, nel XXI secolo della globalizzazione e dell’interdipendenza, è anche un critico investimento strategico nelle relazioni internazionali ..”.
Il chapter italiano della Wcd è guidato da due donne: Marina Brogi e Cristina Finocchi Mahne e da un uomo: Maurizio Panetti – AD della Heidrick & Struggles. Marina Brogi è professore ordinario di Economia e Tecnica dei Mercati Finanziari presso la Facolta’ di Economia dell’Universita’ di Roma La Sapienza mentre Cristina Finocchi Mahne è docente di Advanced Business Administration della stessa facoltà; entrambe siedono in consiglio di amministrazione di società quotate