L’industria dell’animazione britannica, rappresentata dall’associazione Animation UK, si sta battendo per ottenere migliori condizioni commerciali per i produttori del settore, a fronte di una sempre maggior concorrenza proveniente da oltreoceano. L’obiettivo dell’associazione è di salvaguardare un settore produttivo di grande valore per l’economia del paese che è uno dei principali esportatori a livello mondiale di animazione per la TV e vanta un patrimonio illustre di aziende e di giovani talenti emergenti che rischiano di non poter competere a parità di condizioni con altri paesi come l’Australia e il Canada, i cui governi offrono agevolazioni fiscali e sussidi alle società di animazione.
Animation UK si è affidata all’agenzia Parys Communication per una campagna di comunicazione istituzionale con lo specifico obiettivo di portare all’attenzione dei media la questione e fare pressione sugli organi preposti, il DCMS (Department for Culture Media and Sport) e il Dipartimento del Tesoro britannici per ottenere agevolazioni fiscali nel bilancio 2012.

La strategia è stata quella di utilizzare l’attività di media relations a supporto di una campagna di public affairs per far conoscere alle istituzioni (ma anche al popolo britannico) le sfide che attenderanno il settore animazione e accelerare così il processo di lobbying.
A questo scopo l’agenzia ha commissionato un rapporto sullo stato del settore che è stato divulgato ai media, alle cariche governative e ai funzionari del Tesoro; questa attività di media relations è stata supportata da una campagna popolare di informazione mirata ai parlamentari britannici e ai loro collegi elettorali.
La stampa ha immediatamente raccolto la sfida, dando ampia copertura ai contenuti della relazione; BBC Breakfast, contenitore mattutino di news della BBC ha chiesto a Animation Uk di realizzare ad hoc un corto in animazione che illustrasse i problemi del settore per darne diffusione attraverso la trasmissione.

I risultati mediatici sono stati notevoli per una campagna con un budget di soli 25.000 euro circa ma il risultato più importante è stato che il Cancelliere britannico ha dichiarato nel bilancio del 2012 che l’industria dell’animazione sarebbe stata inclusa nelle agevolazioni fiscali previste per i settori dei giochi e delle produzioni high-end.

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