Il cambio di rotta del Ministro Fornero
Ieri il Ministro Elsa Fornero ha deciso di non partecipare ad una conferenza stampa, presso il ministero della Salute, dopo le richieste incalzati di una troupe delle Iene sulla situazione dei lavoratori dell’Isfol. Come racconta direttamente Filippo Roma del programma satirico di Italia Uno: “Il ministro se l’è data a gambe. E, alla sbarra d’uscita, dopo un pessimo limbo, è sgattaiolata via”. Il contributo di Filippo Roma è stato pubblicato sul canale youtube del Fatto Quotidiano e, a sole due ore dalla pubblicazione, aveva già ricevuto 305 visite. E probabilmente le visualizzazioni aumenteranno. Del resto, negli ultimi mesi, gli scivoloni mediatici del Ministro del Lavoro e dei suoi collaboratori sono rimbalzati sui media, facendo la fortuna (in termini di audience, lettori o visualizzazioni) dei siti web, dei giornali e dei programmi Tv. Dal tormentone “choosy”, genialmente reinterpretato da Maurizio Crozza per Ballarò (578.250 visualizzazioni su Youtube in un solo mese) al ”Se a 28 Anni non sei laureato, sei uno sfigato”, pronunciato dal ViceMinistro Michel Martone e diventato – dopo solo un’ora – trend topic su Twitter, con gli hashtag: #sfigato, #sea28 e #martone. Per non parlare della dichiarazione: “Il lavoro non è un diritto”, rilasciata dal Ministro Fornero al Wall Street Journal lo scorso 27 giugno. L’affermazione era inserita all’interno di un discorso più ampio sulla riforma del lavoro appena approvata, ma numerosi quotidiani ne hanno fatto il titolo dell’articolo e gli utenti non hanno esitato a condividere il pezzo. Il Corriere della Sera, ad esempio, con “Bufera Fornero: Il lavoro non è un diritto” ha ottenuto oltre 9 milioni “mi piace” e 117 tweet.
Come dimostrano i numeri sopra citati, il pubblico è particolarmente sensibile verso le gaffe dei personaggi pubblici e i giornalisti lo sanno bene. I contenuti vengono trasformati in spettacolo e l’articolo o il servizio viene immediatamente premiato in termini di visualizzazioni o di audience. Ma forse le cose stanno cambiando. Almeno, è quello che siamo portati a credere, dopo il rifiuto di ieri del Ministro Fornero di rispondere alle provocazioni delle Iene o dopo il recente allontanamento dei reporter dalla sala della Fondazione Croce. Elsa Fornero e i propri collaboratori sembrerebbero aver cambiato strategia di comunicazione e di esposizione mediatica, affidandosi a strumenti di comunicazione sicuramente meno partecipativi e diretti (comunicato stampa/incontro a porte chiuse), ma decisamente più sicuri in termini di tutela della propria web reputation.
Seguiremo le prossime scelte mediatiche del Ministro Fornero e, chiaramente, vi terremo aggiornati …
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