Con l'Intercity anche la comunicazione Trenitalia esce dai binari
Il treno Intercity deragliato e rimasto sospeso sul mare a seguito di una frana sulla tratta Genova-Ventimiglia nei pressi di Andora per ora rimane lì, a far da guardiano alla scogliera.
Nonostante l’appello del Sindaco di Andora Franco Floris, memore delle lentezze peraltro doverose nella rimozione della Costa Concordia dalle scogliere dell’Isola del Giglio, che aveva sollecitato la RFI e la Protezione civile per un intervento tempestivo al fine di mettere in sicurezza la frana e il convoglio. C’è da dire che il sindaco si esprime con fare inquisitorio: “Ci chiediamo allora quando potranno partire gli interventi tanto sbandierati. In casi come questi sono necessarie delle decisioni tempestive. La collettività ha già pagato un prezzo molto alto. Protezione Civile e RFI devono attivarsi immediatamente secondo il cronoprogramma già illustrato e deciso nel corso del vertice di Roma col ministro Lupi.”
Ciò non giustifica la risposta secca arrivata da Rete Ferroviaria Italiana in reazione alle richieste del Sindaco, in cui il primo cittadino di Andora viene incitato a farsi da parte su materie di competenza di altre autorità, sulle quali lui non ha alcun potere di intervenire. “Inviare personale tecnico specializzato – si legge nel comunicato ufficiale di RFI – per rimuovere il locomotore e le carrozze dalla linea ferroviaria, così come chiedono incautamente alcuni commentatori e tra questi addirittura lo stesso sindaco di Andora, sarebbe un atto, oltre che illecito, pericoloso per l’incolumità stessa degli operatori, vista la perdurante assenza di una accertata stabilizzazione del fronte di frana. Il sindaco di Andora potrebbe in realtà anticipare un atto che è nelle sue facoltà, cioè dichiarare l’occupazione temporanea per pubblica utilità delle aree private e consegnarle ad RFI, che non ha titolo formale per intervenire su proprietà esterne alle proprie.”
Infine la chiusura del comunicato, a dir poco intimidatoria, lascia quanti vorrebbero che le operazioni si svolgessero con rapida serenità a bocca asciutta: “Qualora dovessero continuare ad essere diffuse dichiarazioni e rappresentazioni non rispondenti al vero, Rete Ferroviaria Italiana conferma che avvierà azioni idonee per tutelare la propria immagine nelle opportune sedi.”
La comunicazione di RFI ricorre infatti addirittura alle minacce di procedere per vie legali di fronte a una richiesta, ovviamente impaziente e apprensiva, di aiuto. Si tratta di una risposta che pare alquanto impulsiva, di pancia, come non si conviene a un ente che deve garantire l’efficienza e la bontà della manutenzione di un servizio per la collettività e dovrebbe fare del rispetto e della premura i valori portanti dell’azione nei confronti dei suoi utenti, anche se a volte agiscono da detrattori.
Non solo con azioni concrete, ma anche con le giuste parole si costruisce e si tutela una buona reputazione, ma chi può dire che il comunicato di RFI sia del tutto fuori luogo alzi la mano.