Spiagge bianche, acqua cristallina, atolli incontaminati: le Maldive sono una meta turistica molto ambita, la destinazione da sogno che almeno una volta nella vita deve essere raggiunta. Sembra incredibile ma anche il turismo in questo angolo di paradiso sta affrontando una dura crisi. Secondo un’indagine di GuidaViaggi, tra i mesi di gennaio e marzo del 2012 la diminuzione dei turisti è stata del 26% e nel solo mese di marzo la flessione è stata del 38%.

E’ probabilmente con questi numeri in mente che il team social di VisitMaldives.com, il sito ufficiale per il turismo dell’arcipelago maldiviano, ha lanciato una campagna Twitter, invitando gli utenti del social network a condividere le proprie esperienze di una vacanza da sogno attraverso l’hashtag #sunnysideoflife,  con l’obiettivo di renderlo un trend topic a livello globale e contribuire così positivamente alla promozione delle isole. Per raggiungere questo obiettivo, gli operatori turistici avrebbero dovuto contribuire alla campagna con tweet sulle novità, gli ultimi aggiornamenti e gli eventi in programmazione nei diversi resort.
Sfruttare i cinguettii dei turisti a livello promozionale, facendo leva sullo storytelling in modo da coinvolgere altri utenti in una spirale positiva di viralità: questo era l’intento della campagna.
Neanche a dirlo, le cose non sono andate esattamente come previsto e l’effetto non è stato quello desiderato, ovvero tanti cinguettii che decantassero la bellezza delle isole maldiviane. Ancora  una volta, invece, i social network hanno dato prova della loro forza democratica e #sunnysideoflife non ha raccolto storie e ricordi di vacanze idilliache ma si è trasformato nel grido di rabbia di chi si ribella.
Attivisti “pro democrazia” hanno invaso l’ashtag con le loro proteste contro l’attuale governo maldiviano, insediatosi lo scorso febbraio con un golpe militare, per attirare l’attenzione su presunte violazioni dei diritti umani commesse durante gli ultimi mesi dal governo del nuovo Presidente Mohamed Wheed.

Un incontrollabile effetto boomerang, che dimostra che quando si tratta di campagne sui social media è facilissimo commettere passi falsi. Una settimana prima l’ex Presidente Mohamed Nasheed aveva invitato, tramite le pagine del Financial Times, i potenziali visitatori a boicottare il turismo delle Maldive, cambiando destinazione o annullando le prenotazioni già esistenti per evitare di finanziare un governo illegittimo. Forse quindi questo non era il momento più favorevole per il Governo Maldiviano per lanciare una campagna twitter, che ha offerto un’arma facile agli oppositori e lo ha esposto a commenti negativi non controllabili.

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