Le griffe del Bel paese scelgono sempre più slogan e messaggi promozionali in lingua inglese.
Il fenomeno è già da tempo in auge negli spot italiani, ma negli ultimi tempi ha subito un notevole incremento andando a modificare una di quelle che era la regola base della comunicazione pubblicitaria, sottolineare caratteristiche di identità del prodotto proprio come può esserlo la provenienza del medesimo andando, per così dire, a mescolare un po’ le carte.
Sabrina Baggioni, Antonella Lanfranco, Floriane Novello e Paolo Gagliardo, rispettivamente Direttore Marketing di Vodafone Italia, di Bacardi Martini, di Nestlè Nespresso e di Fiat, hanno sapientemente declinato l’english style e non mancano i ritorni in termini di visibilità, di posizionamento globale e di svecchiamento del marchio.
Difatti lo slogan per antonomasia dell’utilizzo di espressioni inglesi è l’ormai celeberrimo “What else” utilizzato da Clooney nella pubblicità Nespresso, seguito a ruota da locuzioni come “There’s party” di Sharon Stone o ancora al “Life is now” della coppia Blasi-Totti (e molti altri), fino all’ultimissimo “500 is pop” di Jennifer Lopez e l’associazione slogan-prodotto è subito fatta! Ma Martini, Vodafone, Fiat sono alcuni dei marchi nostrani che hanno giovato dell’ effetto “english language”.
L’effetto word of mouth di queste headline/payoff pubblicitarie, che in alcuni casi entrano nel vocabolario delle generazioni teen, hanno evidentemente una ricaduta in termini di brand reputation tutto sta a misurarne la diffusione…. Qualcuno ha un’idea in proposito?