Ancora una volta pari opportunità. Welcome al tema più trattato nella storia. Prepariamoci a scrivere ancora di talento femminile incompreso, di donna oggetto e di mercificazione dei valori e bla bla bla… di pari opportunità. A volte tornano. A volte occupano gli spazi della cronaca e prendono sfumature dai grigi sempre più intensi e scuri. Quando poi ci si imbatte in episodi di violenza verso le donne, gli argomenti diventano quanto mai convincenti, popolari, efficaci. Come se riconoscere il fatto  che la metà della popolazione femminile non sia economicamente autonoma e quindi risulti facilmente ‘ricattabile’ fosse cosa nuova. Come se scoprire che la classe dirigente worldwide porta i pantaloni, fosse intuizione anticipatrice e visionaria. Come se gli argomenti sessisti degli ultimi 100 anni fossero ‘tema serio che prevede di essere trattato con priorità indiscussa’.

L’ultima soluzione proposta dal Ministro delle Pari Opportunità attualmente in carica è una ‘task force contro il femminicidio’ e così ha commentato il Presidente della Camera: ‘Penso che sia una misura che dovrebbe essere messa in atto il prima possibile – ha detto – perché la situazione in Italia purtroppo da questo punto di vista è grave. Troppe donne sono oggetto di violenza ad ogni livello, una violenza che si estende dalle famiglie e che arriva anche al web. E’ importante attenzionare questo odiosissimo fenomeno e cercare di dare risposte adeguate’. Inevitabile poi, e oltremodo corretto tra l’altro, l’approdo al mondo della pubblicità, e della comunicazione più in generale, con un: “E’ inaccettabile che in questo paese ogni prodotto, dallo yogurt al dentifricio, sia veicolato attraverso il corpo della donna. In Italia le multinazionali fanno pubblicità usando il corpo delle donne, mentre in Europa le stesse pubblicità sono diverse”.

Alzo la mano in questo simposio conviviale che mi sto immaginando (probabilmente soltanto io), cerco di catturare maldestramente l’attenzione con un colpo di tosse e chiedo ‘Ma dove sono Ministri e Ministeri in tanti di quei progetti che il mondo ‘profit’ chiede di patrocinare per modificare quest’immagine della donna?’ E il mio pensiero corre veloce e un po’ ansimante ai tre anni dedicati al progetto Cera di Cupra, all’Osservatorio istituito per monitorare le pari opportunità, alle borse di studio date alle giovani studentesse universitarie interpellate sull’argomento. Dove sono le Istituzioni quando realtà che rappresentano l’eccellenza e l’operosità dell’industria italiana decidono di combattere la loro battaglia ‘a scaffale’ contro le multinazionali non a colpi di facili spot pubblicitari, che per essere appealing usano corpi, visi e slogan, ma attraverso complesse operazioni di contenuto e di valore. Quando l’immagine della donna diventa talmente importante che per essere sostenuta si affida a personaggi come Roberto Cotroneo, Alina Marrazzi, Roberto Tomesani, Ruggero Eugeni, Michele Sorice, Roberto Prosdocimo … professori e professionisti dell’immagine e della letteratura che si attivano per dare un punto di vista altro, autentico, lontano dagli stereotipi del mondo della comunicazione. E l’immagine che viene restituita è di una donna semplice, potente, emancipata, che fa della differenza di genere un valore.

La risposta è che spesso le Istituzioni abdicano il loro ruolo da garante e non danno a tutti in egual modo ‘pari opportunità’. Spaventate per la paura di rientrare in bieche logiche commerciali e per il rischio di essere accusate di aiutare le aziende a ‘farsi pubblicità’ non dedicano risorse e tempo alla normale attività di scouting delle iniziative di comunicazione che, questa volta sì bisogna proprio dirlo, in tutto il mondo trovano lo spazio per essere accolte, ma non da noi.

Ma io non smetterò di coinvolgere Enrico Finzi quando riterrò di poter costruire ‘nuovi sensi’ su un brand. Non smetterò di convincere le aziende che uno studente universitario è una fonte inesauribile e pura di creatività e sostanza. Non mi tirerò indietro di fronte all’ennesima lungaggine che non mi consentirà di ottenere un patrocinio Istituzionale. Non mi nasconderò dietro tutti quegli odiosi bla bla bla che parlano di pari opportunità.

 

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