Papa Francesco, un Papa comunicatore. Lo pensano in tanti che, soprattutto su Twitter in queste ultime ore, rinforzati dalla biografia di Jorge Mario Bergoglio (origini umili, contrario agli sprechi e al lusso, amante del tango e fidanzato in gioventù) stanno elogiando la figura del Pontefice e, potremmo aggiungere, l’abilità e la professionalità del consulenti di comunicazione del Vaticano. Per Selvaggia Luccarelli il Segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, dovrebbe guardare una decina di volte l’angelus di Papa Francesco per “imparare cosa vuol dire comunicazione”. Andrea Conti del TgCom 24, in un tweet, ha dichiarato la propria “invidia” per i colleghi giornalisti che il 16 marzo lo hanno incontrato. Anche il Direttore di Rai Uno, Giancarlo Leone, perfettamente consapevole del “potere mediatico” della fotonotizia, ha immediatamente catturato e postato su Twitter l’immagine del celebrato incontro tra Il Papa e gli oltre 6mila giornalisti. Il nuovo Pontefice ha conquistato il pubblico con la semplicità e la battuta pronta, sottolineando l’importanza e la particolarità dell’informazione religiosa. In tempi in cui alcuni leader politici sembrano “bucare lo schermo” proprio perché si rifiutano di parlare con alcuni giornalisti, Papa Francesco ha organizzato un’udienza con la stampa a porte aperte, ammettendo anche i cronisti non accreditati e i familiari al seguito.

Due approcci alla comunicazione e alle PR nettamente opposti, quello di Grillo e di Jorge Mario Bergoglio ma, a quanto pare, entrambi vincenti. Dall’Habemus Papam in poi, le apparizioni pubbliche e le dichiarazioni di Papa Francesco, che hanno rotto gli indugi e messo in un angolo i vari cerimoniali, sono espressione di calore e di vicinanza, una posa della prima pietra, molto efficace in termini di comunicazione. Il successo del Papa è alimentato dalla sua naturale spontaneità; con i suoi “buonasera”, “buona domenica e buon pranzo”, “avete lavorato eh?”, ha infatti conquistato il pubblico più velocemente di qualsiasi comunicato stampa, contribuendo anche a rinnovare il protocollo ecclesiastico. Del resto, saper parlare in pubblico  è fondamentale per un Pontefice tanto quanto per un cardinale lo è andare in metropolitana, lo storytelling continua …

Ma cosa pensano i cittadini italiani di Papa Francesco?
Bergoglio gode già della fiducia di due italiani su tre (73%). Infatti secondo un sondaggio condotto IPR Marketing lo scorso 14 marzo, gli italiani sembrerebbero apprezzare Papa Francesco. Inoltre, secondo i nostri connazionali, il primo impegno di Jorge Mario Bergoglio dovrebbe essere qullo di sconfiggere il dilagare della pedofilia nella Chiesa, seguito dalla necessità di rendere il culto ecclesiastco più moderno e dalla risoluzione dei problemi finanziari legati allo scandalo dello IOR.

Ma vediamo, nello specifico, quanto è emerso del sondaggio, realizzato tramite il sistema esclusivo Tempo Reale.

Eletto da poche ore, Papa Francesco risulta già ampiamente conosciuto e apprezzato dalla maggioranza della popolazione italiana. La simpatia del nuovo Papa è andata subito a segno e la notizia ha fatto il giro del mondo in poche ore. A meno di 24 ore dall’evento, la quasi totalità degli italiani (99%) è a conoscenza dell’elezione al soglio pontificio di Papa Bergoglio e ben l’86% cita correttamente il nome Francesco scelto dal Cardinale al momento della consacrazione. Il livello di fiducia nei confronti del nuovo Papa parte dal 73% (Ratzinger il giorno dopo l’elezione fece registrare il 52%). E’ dunque grande l’aspettativa verso il papa argentino che con il suo carattere ha già rapito l’attenzione di tutti, fedeli e non.
Gli italiani sono comunque consapevoli che il nuovo Papa dovrà affrontare situazioni e problemi interni alla Chiesa di una certa complessità. In questo senso, le prime questioni a cui per gli italiani il nuovo pontefice dovrà fare fronte sono quelle di arginare il problema della pedofilia nella Chiesa (67%), cercare di rendere più moderna la Chiesa (54%) e interessarsi dei problemi finanziari legati allo scandalo della “banca vaticana” (lo IOR).  In secondo piano, almeno nella fase iniziale di questo pontificato, le tematiche legate alla riduzione dei fedeli ed alla crisi delle vocazioni. Anche per quanto riguarda le tematiche sociali gli italiani auspicano azioni concrete del nuovo Papa: sulle convivenze al di fuori del matrimonio il 77% spera che con l’elezione di Papa Francesco la Chiesa sarà più aperta, così come il 60% auspica una maggiore apertura sulle convivenze delle coppie gay (ma non sulla possibilità di matrimonio tra omosessuali).
Gli italiani chiedono che Papa Francesco di comportarsi come un “francescano” prima ancora che da capo dello stato Vaticano: la pensa così l’82% degli intervistati.  Insomma “nomen omen”, come dicevano i latini.

L’indagine è stata realizzata da IPR Marketing su un panel di 1000 italiani rappresentativo della popolazione italiana in età di voto per genere, classi di età, area geografica ed ampiezza centro di residenza.

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