Parlare ai bambini, ma non ai bambini qualunque. A maggior ragione se gli interlocutori sono Mario Monti, Elsa Fornero e Corrado Passera: coloro che stanno riscrivendo il futuro del Paese.
“Ricordiamoci dell’infanzia” è il concept della nuova campagna di comunicazione integrata di Save the Children che ha preso il via 15 maggio e si pone l’ambizioso obiettivo di arrivare in Parlamento, per chiedere al Governo un intervento sui diritti dell’infanzia.
La campagna ha una strategia integrata e abilitante in modalità multicanale, il team di Filippo Ungaro – Head of Communications and Campaigning di Save the Children Italia – ha sviluppato tra le diverse attività un complesso sistema di adesione “trasparente” in area digital con il sito ricordiamocidellinfanzia.it creato per permettere la massima interazione con tutte le persone che sostengono e diffondono la campagna. Meccanica complessa ma che prevede parecchi elementi innovativi come l’adesione attraverso il caricamento da parte dell’utente della propria foto da bambino e la possibilità di lasciare commenti che possono essere soggetti alla votazione della community ed in seguito pubblicati nell’agenda che Save the Children consegnerà personalmente al premier. Nel viral all’interno di una “vera conferenza” stampa di Monti, un bambino che sembra venuto dal passato e che potrebbe essere il premier da piccolo lo interrompe, si alza in piedi e gli chiede di fare qualcosa per i bambini in Italia. Completano l’operazione una campagna banner e un’attività di dem; inoltre il 25 maggio a Roma in Piazza San Silvestro si è tenuto un evento di mobilitazione popolare: circa 800 bambini, aiutati da un artista di street art, hanno realizzato su appositi pannelli alcuni disegni e slogan sul tema “Il mondo che vorrei per me”. Il sostegno da parte di molti personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura non è mancato e prosegue a ritmi serrati: Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Caterina Guzzanti e Nicolas Vaporidis tutti insieme con il volto da bambini.
Sono tanti i progetti nati per tutelare i bambini, ma la campagna “Ricordiamoci dell’infanzia” ha una marcia in più e i motivi sono diversi. Innanzitutto l’idea creativa, assolutamente geniale, che con messaggi molto chiari coinvolge le istituzioni e l’opinione pubblica, tocca emotivamente e riesce ad alimentare la curiosità degli interlocutori. Nel video viral, ad esempio, di fronte al Mario Monti, Presidente del Consiglio, non viene posto un bambino qualunque, ma la sua versione del 1953 che gli chiede di ricordare quanti sogni avesse a quell’età e di come invece oggi non tutti i bambini siano così fortunati. La forza della campagna, infatti, è quella di coinvolgere in prima persona i tre protagonisti della scena politica (Monti, Fornero e Passera) sul tema tanto che, anche in uno dei manifesti, si chiede direttamente: “Caro Mario, ricordati della tua infanzia”.
Il secondo aspetto è l’aver saputo “sfruttare” il momento in cui vi è un’alta attenzione mediatica sulla crisi economica e di conseguenza sulle famiglie costrette a ridurre i propri consumi. Nessuno però dice cosa vuol dire per una famiglia in realtà ridurre i propri consumi e soprattutto quali conseguenze ha questa situazione su un bambino. Questo vuoto è “riempito” con abilità dalla campagna di Save The Children che sfrutta il particolare ciclo di comunicazione dando voce a un protagonista troppo spesso dimenticato.
Anche la strategia adottata per promuovere il progetto è stata ben pianificata poiché utilizza tutte le principali leve di comunicazione ed un anima pr leads: stampa, affissione, radio, tv, attività digital e social, press office, relazioni pubbliche, ambassador program e un evento di piazza.
Il Governo è avvisato, i bambini “non dimenticano” anzi sono il presupposto per la vita di qualsiasi Governo.