Lo scivolone della Patton e le lezioni di pari opportunità a Princeton
Scivolone clamoroso per la human relations consultant ed ex “princetoniana” Susan Patton che, da stimata (ma sconosciuta ai più) professionista, è arrivata all’attenzione della cronaca internazionale per una lettera inviata (e pubblicata) al giornale del prestigioso college americano. Nella missiva, la Patton lanciava un accorato appello alle studentesse di Princeton perché si impegnassero a sposare un compagno di corso prima della laurea: scegliere un compagno d’elite (economica e intellettuale) rappresenterebbe infatti, secondo la contestata consulente HR, la ricetta per una vita felice.
La reazione della comunità universitaria, dell’opinione pubblica e dei media e non si è fatta attendere, dando vita a un tam tam virale che dal web è arrivato alle pagine del The New York Times, rimbalzando fino a Repubblica. Attaccata da più fronti, la Patton non è riuscita a difendere la propria tesi dalle critiche dei detrattori. Una brutta figura che ricorda quanto accaduto ad un’altra –e ben più celebre- ex pricentoniana, Anne Marie Slaughter (professoressa di Scienze politiche, prestata alla politica dal 2009 al 2011 per fare la direttrice della pianificazione delle politiche al Dipartimento dei Stato Usa con Hillary Clinton ), rea di aver firmato un articolo nel quale sottolineava come per intraprendere alcune carriere fosse del tutto necessario rinunciare alla famiglia. E tornando alle vicende della Patton, a ben vedere, l’unico che forse beneficia della polemica è proprio il blasonato college che, viste le reazioni di alunne ed ex studentesse, certo non può essere accusato di educare le donne ad accettare passivamente lo status quo –di cui il gender gap è una delle manifestazioni-. Un ottimo risultato per un’università dove le donne sono state ammesse per la prima volta solo trent’ anni fa (e oggi sono il 56 per cento)!