Le bugie su quattro ruote
In questi giorni le due case automobilistiche sudcoreane, Hyundai e Kia, stanno sperimentando gli effetti negativi della mancata trasparenza nei confronti del mercato, dopo essere state accusate di aver diffuso dati falsi sul consumo del carburante di un milione di veicoli venduti in Nord America. Le critiche arrivano direttamente dall’agenzia statunitense per la protezione dell’Ambiente che ha scoperto che Hyundai e Kia diminuivano di 0,3 litri per 100 chilometri il consumo dei loro veicoli venduti sul mercato statunitense. I consumatori, infuriati, si sono rivolti all’associazione per la difesa dei consumatori Consumer Watchdog che ha avviato un’azione legale contro le case automobilistiche. In risposta il Gruppo Hyundai Motor Group, attraverso uno statement, si è scusata pubblicamente con i propri consumatori, promettendo ai proprietari di auto danneggiati 90 dollari di risarcimento ciascuno. Azione dovuta e tempestiva per calmare le acque, ma aiuterà le due case automobilistiche a riacquistare la fiducia dei consumatori e a sanare la credibilità sia di brand che corporate inevitabilmente incrinata da una bugia dalle gambe corte?
Certamente oggi i dati di consumo di carburante sono una componente che pesa tra le variabili che portano alla valutazione sull’acquisto di un auto, motivo per cui la strategia di marketing di Hyundai e Kia, se in futuro proseguirà, avrà solo bisogno di maggior trasparenza e tracciabilità.
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