Sono i teneri custodi del focolare domestico. Disseminati nei giardini di tutto il mondo vogliono testimoniare la gioia e l’affiatamento che sono presenti nelle case che circondano. C’è chi li adora e chi li detesta. Si, stiamo parlando proprio di loro: i nanetti da giardino. Da semplici statuette, negli ultimi anni si sono trasformati in un vero e proprio fenomeno culturale, scavalcando i giardini ed entrando di prepotenza nel cinema (chi non ricorda il famoso mondo di Amelie e il nanetto fotografato in giro per il mondo?), nel design (grazie a Philippe Starck sono diventati oggetti cult) e nella pubblicità (Ikea si è persino trovata al centro di una polemica mediatica con l’ accusa di gnomicidio per uno spot in cui una famiglia “stermina” i nani da giardino per fare posto ai mobili). E chi meglio di uno di loro, allora, poteva diventare un brand ambassador su cui costruire un sapiente storytelling?
La storia è questa. Un’azienda tedesca, Kern & Sohn (gli gnomi, si sa, provengono dalla Germania), produttrice di bilance di precisione, vuole dimostrare la qualità dei propri prodotti e rafforzare la propria reputazione. Decide così di affidarsi a un piccolo nano da giardino, che diventa il protagonista del progetto “Gnome Experiment” e viaggia in tutto il mondo per aiutare la scienza a creare una mappa gravitazionale della Terra. La gravità terrestre, infatti, varia leggermente, a seconda del luogo dove ci troviamo. Se la Terra fosse una sfera perfetta, la gravità sarebbe costante. Ma le variazioni nella composizione del terreno, e la forma non perfettamente sferica del pianeta, contribuiscono a modificare l’azione della gravità terrestre su un corpo solido. Queste fluttuazioni non vengono registrate da normali bilance; le bilance Kern, invece, essendo estremamente accurate e precise, sono in grado di misurarle. E così lo gnomo Kern passa di mano in mano, da scienziato a scienziato, in un kit contenente una bilancia di precisione, guanti da laboratorio e strumenti per la pulizia (impurità e polvere avrebbero potuto infatti alterare i risultati). Le variazioni del suo peso nelle diverse località vengono registrate su un sito http://www.gnomeexperiment.com/ creando una vera e propria mappa gravitazionale.
Gli gnomi, anche questo è risaputo, sono dei giramondo e come un vero globetrotter, Kern posta in rete il suo diario (http://kernthegnome.tumblr.com/), raccontando le sue avventure in Giappone, India, Perù, Messico, Sud Africa, Usa, Nuova Zelanda, Canada, Kenia, al Cern di Ginevra fino al Polo Sud, dove ha fatto registrare il peso più elevato: 309,82 grammi.
A maggio torna a casa, in Germania, dove viene ricevuto con tutti gli onori (tappeto rosso compreso) come un vero VIG (Very Important Gnome) ed ora fa parte dell’esposizione permanente del Museo della Scienza Odysseum di Colonia.
Fine della storia.
Qualche numero?
In due giorni la notizia ha raggiunto un pubblico di oltre 355milioni in 152 paesi, con tre richieste ogni minuto di persone che volevano pesare lo gnomo Kern.
La storia è stata nelle Top News di Twitter e, dopo un mese, 16.386 siti web hanno linkato il sito GnomeExperiment.com – questo ha posizionato Kern nella prima pagina di Google per la ricerca di “bilance di precisione” in tutti e cinque i mercati chiave (risalendo da una media di pagina 12), con un conseguente aumento delle vendite del 21%.
Non male, vero?
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