Il Chartered Management Institute è un’associazione inglese di servizi consulenziali dedicati al management. Come ogni anno, nel 2011, ha divulgato un’indagine dal titolo “National Management Salary Survey” per sottoporre all’opinione pubblica le disparità di stipendio tra uomini e donne ai vertici delle aziende inglesi.
Dalla ricerca è infatti emerso che i manager di sesso maschile percepiscono in media, all’anno, 13mila euro in più rispetto alle colleghe. Una situazione di disparità che l’associazione ha deciso di affrontare, ideando una campagna di PR con uno sviluppo declinato anche in area digital PR per proporre all’opinione pubblica il tema e raccoglierne con immediatezza il sentiment.
Per coinvolgere il pubblico femminile, in particolare, le donne manager tra i 30 e i 40 anni, l’Istituto inglese si è assicurato una partnership strategica in esclusiva con Stylist Magazine, un free press settimanale da 429mila copie dedicato all’universo femminile e distribuito in oltre 11 città del Regno Unito.
Grazie al proprio network di contatti, il Chartered Management Institute ha chiesto ad alcune top manager del calibro di Philippa Williamson – l’ex CEO del Serious Fraud Office (dipartimento non governativo che si occupa di frode e corruzione) – di dare la propria testimonianza, raccontando della propria esperienza personale, dei successi, difficoltà ed aspettative quotidiane. Le interviste sono state inviate a Sky News e al Times: una scelta mirata ad alimentare ulteriormente il buzz intorno alla campagna, già creato attraverso l’utilizzo di Twitter. Insignite del titolo di “campaign ambassador”, alle top manager è stato chiesto di sostenere la causa dai propri profili Twitter, utilizzando l’hashtag #Mindthepaygap. Nei soli primi due giorni, l’iniziativa ha ottenuto 1.900 significant tweets (tra cui il Guardian e la BBC).
L’iniziativa, di cui hanno scritto 540 testate, ha portato alla nascita sul web di una petizione sulle differenze salariali che ha costretto l’Home Office inglese e l’Official Loyal Opposition Shadow Cabinet a rispondere alla campagna con dichiarazioni ufficiali. Di fronte a questi risultati è innegabile che la campagna abbia alimentato il dibattito intorno ad un tema fortemente sentito anche fuori dai confini del Regno Unito e che coinvolge molte categorie professionali, dimostrando come le Public relation possano effettivamente influenzare l’opinione pubblica, sollecitando l’interesse delle persone e portandole a farsi carico di una causa. La campagna ha creato un “buzz on line” potentissimo, che ha incrementato i livelli di conoscenza e reputazionali del Chartered Management Institute, tanto che il traffico sul portale è aumentato in maniera significativa durante la campagna e in molti si sono messi in contatto con l’Istituto. Quello che, arrivati a questo punto, è lecito domandarsi è, vista la tematica la cui risoluzione sarà di lungo periodo, come sarà possibile implementare campagne in grado di mantenere alta l’attenzione sul tema della disparità salariale, per ottimizzare i risultati sino ad ora ottenuti e per favorire una rete internazionale in grado di portare il livello politico-istituzionale a concentrarsi su azioni concrete.