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Il ristorante Giannino e la blogger insultata

Il Ristorante Giannino a Milano è un’istituzione. Fondato nel 1899 da una famiglia di origine modeste, nel 1970 si è guadagnato due stelle Michelin e, nell’1981, in compagnia di alcuni tra i ristornati più reputable al mondo è entrato a far parte della Tradition et Qualité, una guida culinaria francese particolarmente autorevole.
Ambienti esclusivi, servizio di classe, frequentato da celebrities e personaggi dello show business, in più di cent’anni di storia non aveva mai visto vacillare la propria reputazione. Almeno, fino ad oggi. E’ di alcuni giorni fa, infatti, la notizia della disputa – dai toni non propriamente eleganti – tra lo chef di Giannino Andrea Brambilla e la blogger- critica culinaria Samantha Wood. La Signora Wood dopo aver cenato in un ristornate della catena a Dubai e aver speso per una cena a due portate 350 dollari, si è sentita in dovere di recensire sul proprio sito il pasto consumato, criticando l’eccessivo costo per una cena a base di “vini scadenti, poca preparazione dei camerieri e dubbi lasciati sull’autenticità italiana dei piatti”. Il giudizio non è stata gradito dallo chef Brambilla che ha risposto in malo modo, alla signora Wood, invitandola ad “indossare un preservativo sulla lingua”.

Toni eccessivi e avventati per screditare una blogger che, in quanto critica, stava semplicemente esercitando la propria professione. Importante occasione mancata per il ristorante Giannino che, in una situazione critica per la propria immagine e reputazione, non è stato in grado di attivare una corretta strategia di comunicazione di crisi accelerando la portata mediatica di un incidente che, per quanto non positivo, certamente poteva non scendere sul piano delle personalizzazioni e degli “ego” o “ego tra stelle” (chef e blogger).

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