Se agli atleti italiani partiti per la spedizione olimpica di Londra 2012 è stato vietato l’uso dei social media, ci sono altri sport (e altri Paesi) in cui il dialogo con i fan attraverso i social media è diventata parte integrante della giornata di un atleta. Negli USA per esempio, associazioni sportive e team hanno già da tempo capito il valore di una comunicazione aperta e bidirezionale con i fan. In qualsiasi sport, il team viene trattato come un vero e proprio brand sul quale fare attività di social media relations in ottica di brand awareness e costruzione della reputazione.

Uno degli esempi più illuminati sull’uso dei social media in ambito sportivo arriva dagli Atlanta Braves, una squadra della Major League Baseball statunitense che ha iniziato a dialogare con i propri fan utilizzando in modo integrato e coerente vari strumenti, dai social media a Skype.

Per poter elencare una per una tutte le iniziative organizzate tramite i social media non sarebbe sufficiente lo spazio di un singolo post, ci sono però alcune iniziative che vale la pena sottolineare (per farsi un’idea di tutte le attività social dei Braves basta farsi un giro sul loro sito web). Sull’account Facebook del team ad esempio, vengono pubblicati con tempistiche prestabilite gli ID Skype di alcuni giocatori, per permettere ai fan di entrare in contatto diretto con i propri beniamini. Su Twitter invece, dopo ogni match alcuni giocatori, insieme ai manager della squadra, trovano il tempo per sedersi davanti a un PC e rispondere in tempo reale alle domande dei fan, proprio come farebbero in una conferenza stampa davanti ai media tradizionali. Quello che è interessante in tutto ciò è come gran parte del le attività portate avanti dai Braves non prescindano mai dalla collaborazione dei propri giocatori, ai quali è richiesta una partecipazione attiva sia attraverso i canali del team che dagli account personali dei singoli giocatori.

Facendo un confronto con le nostre squadre di Serie A, appare subito è evidente come nel nostro Paese questa collaborazione tra team e atleta non si sia ancora realizzata del tutto. Molte squadre di Serie A sono infatti piuttosto attive sui social e hanno un ottimo seguito da parte dei loro tifosi, come conferma l’analisi fatta da Blogmeter nel maggio scorso. Non c’è però quasi mai nelle loro attività una partecipazione attiva e costante dei giocatori o dell’allenatore, che spesso non hanno nemmeno un canale social ufficiale per comunicare con i propri fan. Un parallelismo un po’ audace potrebbe essere poi fatto con le molte aziende italiane attive sui social media, che difficilmente coinvolgono i propri dipendenti nella attività di social media relations.

 

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