Oggi molte aziende si affidano al Green Marketing come leva competitiva sul mercato. Ma di cosa parliamo esattamente? Fabio Iraldo e Michela Melis nel libro “Green Marketing” definiscono questa nuova tendenza come una attività che mira a sviluppare, promuovere e valorizzare prodotti e servizi in grado di generare un ridotto impatto ambientale, comparativamente alle alternative offerte sul mercato.
Uno tra i casi più recenti è rappresentato da Puma che, come racconta Italia Oggi, si è impegnata a ridurre di un quarto le emissioni di carbone e realizzare metà delle sue collezioni con materiale riciclabile entro il 2015.
Per perseguire questo obiettivo, dal prossimo anno, il team di Paul Paska – Responsabile Marketing di Puma Germany – metterà a disposizione di tutti i consumatori tedeschi (al momento l’attività riguarda solo la Germania) un contenitore rosso di cartone dove raccogliere scarpe e abbigliamento sportivo usato di qualsiasi marchio. In cambio del gesto non si avranno sconti o promozioni sui nuovi acquisti, ma la consapevolezza di aver aiutato l’ambiente attraverso il riciclo.
Puma ha dedicato al progetto un sito web, semplice e chiaro, per illustrare al consumatore tutte le fasi dell’attività e la filosofia dell’azienda per ridurre l’inquinamento globale. Inoltre, in una sezione dedicata ai racconti, l’azienda invita alla condivisione delle proprie storie sulla “vita precedente ” del capo o dell’accessorio che sarà rottamato.
Al momento è presto per commentare l’operato di Puma, ma è bene ricordare che tutte le attività di green marketing devono pervadere l’azienda in tutte le sue azioni per evitare danni di reputazione e di immagine che derivano dall’utilizzo disinvolto di richiami all’ambiente e alla natura, non supportato da risultati reali e credibili sul fronte del miglioramento dei processi e dei prodotti.