Facebook prende provvedimenti sulla compravendita di armi
I social network aprono la strada a forme di commercio e scambio che abitualmente definiremmo sottobanco. Così la circolazione di merci controverse come le armi avviene liberamente e senza i controlli di rito che regolano il mercato in America: l’accertamento dei requisiti psicofisici per il possesso dell’arma e la verifica della fedina penale dell’acquirente.
Per ora Facebook non può entrare nelle conversazioni che avvengono tra gli utenti per questioni di privacy, né intromettersi, o chiedere a terzi di intromettersi, in quelle che sono trattative da privati che, se non fossero online, avrebbero luogo probabilmente in un bar. Ciò che il social network ha invece intenzione di fare è chiedere di segnalare i contenuti delle proprie pagine nel caso trattino di armi, così come vengono segnalati i tabaccai, i negozi di alcolici e le farmacie nella realtà non virtuale.
Non è chiaro come farà Facebook a entrare nel merito di ogni compravendita, intanto l’oscuramento delle pagine che trattano di armi ai minori, cioè l’impostazione di particolari target per ogni post, e l’obbligo di segnalazione di qualsiasi passaggio di proprietà dell’arma sembrano le misure più quotate.