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Con Fornero una Camusso “no diplomacy”

In occasione della conferenza «women in diplomacy» il Ministro Elsa Fornero, in collegamento dalla Cina, ha commentato che la riforma del lavoro che ha dovuto condurre è stata particolarmente faticosa: «Il lavoro che mi è stato assegnato è sicuramente un lavoro da uomini. Mi hanno chiesto di intervenire duramente, È stato necessario». E il segretario della Cgil Susanna Camusso ascoltando le parole del Ministro Fornero non è riuscita a trattenere il proprio dissenso, manifestandolo apertamente con smorfie contrariate. Che i rapporti tra il Ministro Fornero e il segretario CGIL – in questi ultimi mesi – non siamo sempre stati facili è risaputo, ma la gestione del linguaggio del corpo è perlomeno doverosa in un’occasione pubblica come la conferenza titolata «women in diplomacy»; fatto sta che il leader sindacale Susanna Camusso si sia più o meno consapevolmente dimenticata dell’esistenza dei media, abbandonandosi ad espressioni contrariate.

Le telecamere e i fotografi, invece, “hanno preso la palla al balzo”, e con un certa spietatezza si sono soffermati a più riprese sul volto della leader della CGIL, trasformando delle “banali smorfie” in quello che di lì a poco sarebbe divenuto il nuovo tormentone della giornata sul Web. A poche ore dalla conferenza infatti le testate principali hanno dedicato alle espressioni della Camusso numerosi post, video e fotogallery. Vista l’importanza del tema della conferenza crediamo che titoli come “La Fornero parla, la Camusso fa le smorfie” non siano di aiuto per il posizionamento della leader della CGIL e che possano essere letti negativamente in termini reputazionali soprattutto da quelle donne molto attente al dibattito sul gender gap. La criticità principale è che la Rete come sappiamo ha la memoria lunga e gli scatti rubati dai fotografi il 16 luglio potrebbero penalizzare la web reputation della leader della CGIL quando magari in futuro alla stessa Camusso capiterà di essere a sua volta schernita da qualche interlocutore istituzionale.
Un fotoracconto che oggi sul web è a disposizione di una quantità infinita di produttori di contenuti può essere particolarmente impattante nel processo di costruzione, di conferma o di danneggiamento della reputazione di un’azienda o di un personaggio, ma alcuni protagonisti mediatici sembrano essersene dimenticati …

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