Settimana scorsa Papa Francesco durante il volo di ritorno da Rio de Janeiro ha detto “se una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono nessuno per giudicarla”. A pochi giorni da questo richiamo di inclusione e accoglienza verso la comunità degli omosessuali Guido Barilla ha detto “Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri”.

E’ del tutto evidente, anche nella semplice analisi semantica delle due dichiarazioni, che il problema è nel livello di attenzione e sensibilità che l’imprenditore ha avuto verso le attività di media relation che oggigiorno sono strettamente legate a quelle di digital PR e social media.

E’ altrettanto del tutto evidente che ci sono i margini per adottare una strategia di gestione della crisi e di recupero perché questa non è una crisi originata da un vero problema, ma è altrettanto vero che, nonostante ciò, il livello di attenzione e di passaparola è diventato di livello internazionale.

Se andiamo a fare un’analisi dei soli tweet sono pochi infatti i paesi in cui la notizia non ha avuto rimbalzi; una diffusione probabilmente eccessiva per la portata della notizia se pensiamo che la magnitudo (solo a livello di copertura territoriale non di impatto né di penetrazione) è simile allo spill della piattaforma Deepwater Horizon della BP nel golfo del Messico e dell’incidente della Concordia Costa Crociere al Giglio.

Quali gli elementi da prendere in considerazione per l’attività di recovery? E’ una crisi di reputazione del brand Barilla, del prodotto pasta Barilla, dell’azienda Barilla, del manager Guido Barilla o dell’imprenditore Guido Barilla?

Che portata avrà la coda di questa crisi e quali aspetti sono da prevedere? Impatti sulle vendite nei differenti mercati? Problemi di consenso e reputazione di marca?…… Sono molte e fanno parte di una precisa tecnica di analisi, le domande che in questo momento si sta ponendo lo staff di gestione della crisi vicino al direttore delle relazioni esterne di Barilla e al suo Presidente.
A valle di un esercizio di analisi minuziosa dello scenario che durerà anche i prossimi giorni, personalmente credo sarà utile concentrarsi sull’elemento sorgente di questa bufera mediatica: la frase di Guido Barilla.

Ha parlato come Presidente o come imprenditore, ha parlato per la marca o pensando al prodotto, all’ atmosfera ideale di utilizzo oppure a qualche slide in powerpoint che descrive con minuziosità un razionale marketing? Si badi bene, è una situazione complessa ma sarà un esercizio assai utile scindere tutti questi ruoli che si celano nel cuore e nella mente di una persona che per sua stessa ammissione con un tweet ha già dichiarato di aver fatto un errore causando un problema.
La sola frase che credo in questo momento non si possa permettere Guido Barilla è la fatidica ” I would like my life back ”  sono sicuro che non ne sarebbe capace.

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