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Facebook e Twitter tirano le somme, e il brand più social del 2016 è PokemonGo

Si può essere un brand e conquistare il primo posto della top 10 delle conversazioni del 2016? Se ti chiami PokemonGo, puoi.

Facebook e Twitter hanno pubblicato le classifiche degli argomenti più chiacchierati del 2016 e i dati che emergono si dividono tra vincitori preannunciati e unicum, come il fenomeno PokemonGo.

Le elezioni americane, grazie alla scesa in campo, ed alla vittoria, di Donald Trump conquistano il podio sia nellclassifica di Facebook (primo posto) che in quella di Twitter, in cui si aggiudicano la medaglia d’argento seguendo i cinguettii sulle Olimpiadi brasiliane, raggruppati sotto l’hashtag #Rio16.

La manifestazione sportiva, seguita a ruota dagli Europei di calcio, si piazza bene anche nella classifica di Google delle parole più ricercate dagli italiani, senza però conquistarne la vetta: è infatti PokemonGo a conquistare il posto più alto.  Il gioco della società di sviluppo software nata come startup interna a Google Niantic, e vincitore ai The Game Awards del premio per il miglior videogioco per dispositivo mobile, spunta a sorpresa come terzo trend dell’anno passato anche nelle classifiche di Facebook e Twitter.

Un successo annunciato, i dati dicono che il gioco è stato scaricato più di 500 mln di volte in tutto il mondo, ma forse non del tutto atteso.

Cosa può aver determinato questo trionfo di popolarità?

Forse il fatto che un’intera generazione sia cresciuta coi suoi cartoni animati, che si sia affezionata ai suoi personaggi grazie alle carte e i giochi da gameboy e, una volta cresciuta, abbia fatto un tuffo nel passato grazie ad una nuova tecnologia, lo smartphone?

Forse il fatto che grazie a PokemonGo i cosiddetti NERD siano ‘usciti’ (anche letteralmente) dalle loro case (e postazioni da gamer) e si siano scoperti parte di una nicchia molto più grande di quanto immaginassero?

La novità della realtà aumentata potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale ma non è di certo il solo fattore in gioco.

Il picco d’ascesa di awareness del brand ha portato l’attivazione di 7 mila gruppi solo su Facebook, un apice del numero di utenze connesse per giocare negli USA di 20 mln al giorno e, solo nella prima settimana, sono stati contati 15 milioni e 300 mila tweet relativi all’argomento.

Considerando i social, invece, si arriva a quasi 3 milioni di like solo per la pagina Facebook @PokemonGoAndroid; cifre simili sono state raggiunte anche su Twitter, dove la pagina @PokemonGoApp può vantare 2,13 milioni di followers.
Numeri considerevoli che sottolineano la percezione che hanno gli utenti del brand (confermando una solida reputazione) e la velocità con cui il fenomeno si è allargato, a macchia d’olio, in tutto il mondo.

Un’accelerazione che, oltre ai fattori positivi, ha visto crescere anche le attività di crisis management: dai problemi con gli aggiornamenti dell’app ai numerosi “scontri frontali” che si sono verificati nelle grandi città fino al tragico epilogo per il ragazzo di San Francisco.

Un senso di appartenenza generato dalla consapevolezza che, in fondo, vogliamo tutti giocare, oppure una strategia di marketing a lungo termine?

 

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