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Burger King e McDonald’s e la battaglia ai tempi della réclame

Una storia ben raccontata può insegnarci qualcosa. Soprattutto quando, attraverso il racconto, crea una connessione tra il brand e il fruitore finale. Soprattutto quando diventa il motore di un meccanismo di storytelling che veicola un messaggio diretto e significativo, che riflette una condizione reale e credibile. Una dinamica, questa, alla quale hanno attinto McDonald’s prima e Burger King poi nella battaglia a colpi di réclame che li ha visti protagonisti recentemente. Cosa rende entrambe delle good practice in tema PR? Nascono da un processo di costruzione narrativa, sono vere, trasparenti e coinvolgenti. Non portano lo scontro sul prezzo. Sfruttano la forza del brand per trasmettere un messaggio che non fa leva sulla mera promozione del marchio, ma che si avvale della capacità di raccontare una storia in grado di stimolare una reazione nel consumatore. Anche se ottenere dei risultati è il fine (a prescindere che si tratti di vendere un prodotto o di ottenere una grande visibilità), non è detto che il mezzo debba consistere solo di una strategia puramente commerciale. Il consumatore non vuole acquistare il prodotto una tantum,  ma vuole costruire una connessione empatica e solida con il marchio. E per far sì che ciò accada, gli addetti ai lavori devono sviluppare una strategia in grado di supportare tale fiducia.

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