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Armani – Della Valle: sfida a colpi di stile

La settimana della moda milanese si è appena conclusa scatenando un’imponente polemica riguardante lo scontro tra i due big del made in italy, il patron di Tod’s Diego Della Valle e il celebre stilista Giorgio Armani.

Al centro della polemica il denaro che Della Valle finanzierà per il restauro di uno dei monumenti storici italiani capitolini, il Colosseo, restauro che consentirà all’imprenditore marchigiano di sfruttare l’immagine del celebre monumento per i suoi brand, Hogan, Tod’s e Fay, per ben 15 anni. Nella giornata di venerdì Della Valle ha lanciato il suo appello a Giorgio Armani, definito con l’epiteto “vecchietto arzillo”, invitandolo pubblicamente a fare qualcosa per la sua città, Milano, città in cui lo stilista ha investito miliardi di € per l’apertura di numerosi negozi, un albergo e un ristorante.

Lo stilista ha atteso che terminasse la sua sfilata prima di rispondere al patron di Tod’s, mostrando, senza grandi giri di parole, di non aver apprezzato la sua provocazione. “Non ho bisogno che mi si dica cosa fare. Lo faccio in silenzio e con i miei soldi, non con quelli degli azionisti”. La contro risposta di Della Valle non si è certo fatta attendere e, in un comunicato ufficiale, ha dichiarato di essere profondamente dispiaciuto e sorpreso della sua risposta, aggiungendo che il suo era semplicemente un auspicio affinché coloro che ne hanno la possibilità, investano il loro denaro per il bel paese.

Nella giornata di martedì la notizia è rimbalzata sui principali quotidiani italiani e portali online, scatenando inoltre un acceso confronto sui social network tra i sostenitori del patron di Tod’s e quelli dello stilista, i cui nomi si sono trasformati negli hashtag più utilizzati della giornata, circa 1000 tra #dellavalle #armani.

Certo è che il celebre imprenditore avrebbe potuto rivolgere il suo gentile monito allo stilista in privato e non certo attraverso i giornalisti. Come mai Della Valle sta cercando di attirare l’attenzione dei media verso di sé e verso la sua azienda guarda caso proprio nel primo anno in cui Tod’s sfila durante le sfilate milanesi? Sarà questo un caso oppure c’è una strategia mediatica dietro alle provocazioni dell’imprenditore?

 

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