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Ford e quell’humor indiano dall’effetto virale

Gestire una crisi che potrebbe impattare sui già difficili rapporti tra l’India e l’Italia, e contenere una protesta che ha visto le donne indiane schierarsi in prima linea contro una pubblicità umiliante e sconvenevole. E’ la situazione d’emergenza che, lo scorso week end, i consulenti di comunicazione della Ford hanno dovuto fronteggiare per tutelare l’immagine e la reputazione della casa automobilista americana, dopo la pubblicazione di alcuni bozzetti pubblicitari della berlina Figo. Immagini, tra l’altro, non approvate ufficialmente dalla divisione indiana della casa automobilistica, ma pubblicati in Rete da un collaboratore dell’azienda. I mockup erano infatti apparsi lo scorso venerdì sul web “Ads of the World” e ritraevano l’ex Premier Silvio Berlusconi alla guida di una berlina Ford, mentre nel bagagliaio campeggiavano tre ragazze procaci e semi-svestite, legate e imbavagliate. Una che ricordava Nicole Minetti, un’altra Ruby Rubacuori, mentre la terza una probabile Francesca Pascale.
Il tutto corredato dallo slogan “Dimentica le tue preoccupazioni con il portabagagli extra-large di Figo”. Il bozzetto pubblicitario faceva parte di una serie più ampia di spot, che vedeva come protagonisti anche Michael Schumacher in compagnia di Vettel, Hamilton e Alonso, e Paris Hilton che sequestrava  le sorelle Kardashian. Ma l’attenzione del pubblico e dell’opinione pubblica è stata catturata dall’immagine irriverente (e per questo anche particolarmente virale) dell’ex Premier italiano, perché giocava sullo storytelling satirico costruito intorno alle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi. Del resto, con una crisi diplomatica in corso tra l’Italia e l’India e con un allarmante aumento delle violenze sessuali sulle donne a Mumbai, l’effetto boomerang generato dal mockup era particolarmente prevedibile.

I responsabili di Ford India, infatti, dopo essersi accorti del fatto che le immagini erano state postate on line, hanno provveduto all’ immediato ritiro del mockup, rilasciando una nota ufficiale nella quale si sono dichiarati “profondamente dispiaciuti per quanto avvenuto”, sottolineando come la campagna sia “contraria agli standard di professionalità e decenza della Ford”. La società ha anche annunciato l’avvio di una “revisione dei processi di approvazione e controllo”, per garantire che “niente di simile si ripeta”. Negli ultimi giorni, inoltre, i consulenti di comunicazione dell’azienda  sono stati particolarmente attivi anche su Twitter, rispondendo one by one ai numerosi messaggi critici degli utenti.

Una communication crisis che, se non gestita con capacità, immediatezza e fermezza (“lo spot è assolutamente contrario agli standard di professionalità e decenza della Ford, e  non è stato commissionato dall’azienda”: questo lo statement ufficializzato) avrebbe messo a dura prova un’azienda come Ford, che tra le prime proprio in Rete ha ritrovato un canale di interlocuzione ideale con i propri consumatori.
Una vicenda che, per alcuni versi, ricorda le bandiere brandizzate Heineken sul ring in Mongolia destinato alla lotta clandestina tra cani … Anche in quell’occasione i profili social dell’azienda olandese erano stati presi d’assalto dagli utenti indignati, con Heineken che aveva smentito categoricamente di aver sponsorizzato l’evento … Ma è poi così corretto che in Rete finiscano anche contenuti che magari, pur prodotti, non arriverebbero comunque ad essere approvati? Dall’esperienza che ne deriva da questi casi, tanto i personaggi più in vista quanto le marche con maggior penetrazione, non potranno davvero più fare a meno di dotarsi di procedure e skills in area crisis communication.
La speranza è che anche questa disciplina non diventi un trampolino per improvvisati.

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