Cercare casa è senza dubbio una delle più grandi fonti di stress del mondo moderno. Lo dico per esperienza personale.
Ci sono in mezzo e vi assicuro che, anche se in teoria dovrebbe essere un momento piacevole, ho sempre più i nervi a fior di pelle. All’inizio ero entusiasta, leggevo gli annunci lasciandomi incantare da affascinanti descrizioni e foto accattivanti, ma dopo ogni visita l’entusiasmo diminuisce vertiginosamente. Ad ogni appartamento che le agenzie cercano di propinarmi, spacciandomi scantinati per loft newyorkesi e fioriere per graziosi giardini, la stanghetta del mio coefficiente di fastidio (per non dire altro) si muove verso l’alto. E ogni volta mi chiedo per quale motivo mi hanno disillusa ben sapendo che uno dei fattori da cui dipende la vendita di un immobile è quel fattore “X” non razionale che chiamiamo “emozione”. Quale emozione posso provare, secondo loro, quando aprendo la finestra del presunto attico mi trovo ad ammirare i fatiscenti palazzi di fronte? O quando quella che doveva essere proprio “la casa adatta alla mia personalità” si rivela fredda e asettica (soprattutto quando si tratta di nuove costruzioni)? E’ per questo che la campagna Social Home Tour dell’azienda brasiliana Carvalho Hosken mi ha piacevolmente sorpreso e mi sono detta che esiste ancora una speranza. Per chi opera nel mercato immobiliare e soprattutto per tutti noi che, prima o poi, dovremo affrontare la ricerca di una nuova casa.
Questa azienda immobiliare ha infatti compreso appieno che l’impulso all’acquisto di una casa è determinato quasi sempre dalla componente emotiva, dall’essere entrati o meno in sintonia con un determinato ambiente e ha deciso di puntare tutto sulla creazione di legami emotivi tra i clienti e gli appartamenti proposti, offrendo loro, grazie a un sapiente uso di Facebook, dei particolarissimi tour ad alto tasso di personalizzazione.
Per prenotarsi una visita in uno degli appartamenti del nuovo condominio FontVieille, ubicato in una delle zone più affluenti di Rio de Janeiro, i potenziali acquirenti dovevano, infatti, utilizzare il loro profilo Facebook. Ciascuna visita veniva così personalizzata, utilizzando le informazioni disponibili sul social network, con le foto di famiglia appese ai muri, il sottofondo musicale dell’artista preferito, i video condivisi di recente trasmessi sulla TV e il percorso più veloce per raggiungere il proprio luogo di lavoro sullo schermo del PC. Alla fine del tour, il telefono squillava per offrire uno speciale e personalissimo sconto. Una soluzione fatta realmente su misura del cliente che è stato coinvolto emotivamente e ha potuto sentire quella che stava visitando, come la sua futura casa. Portare il possibile acquirente a immaginare di vivere piacevolmente in quel luogo con i propri cari, le proprie cose e abitudini sicuramente ha amplificato il desiderio d’acquisto e, ovviamente, la decisione che ne è derivata: le visite più incuriosite, lunghe ed accurate si sono infatti tradotte anche in una maggior percentuale di vendite. L’iniziativa ha quindi raggiunto degli ottimi risultati: durante il periodo della campagna, il 28% delle visite si è concretizzato nella vendita (tre volte superiore alla media); l’esperienza inaspettata è stata poi così tanto apprezzata da visitatori tanto da spingerne il 43% a condividerla anche su Facebook.