Ad un anno esatto dal violento terremoto in Giappone e dal disastro ambientale provocato dalla centrale nucleare di Fukushima, il dibattito sull’utilizzo di energia proveniente dalle centrali atomiche è sempre più in auge. Drammatiche sono tuttora le conseguenze di alcuni episodi storici, come Chernobyl, che mostrano ancora con prepotenza gli effetti delle radiazioni sugli esseri umani. Ma il dibattito è controverso: basta leggere alcuni quotidiani degli ultimi giorni per osservare opinioni discordanti.
Stefano Carrer dal Sole 24 Ore dell’ 11 marzo pubblica un articolo dal titolo“Il Giappone pensa a un futuro senza nucleare” nel quale si legge che è sul punto di avverarsi il sogno di Kenzaburo Oe, Premio Nobel per la letteratura, che vorrebbe la chiusura di tutte le centrali atomiche in Giappone. Oggi sono solo 2 i reattori in funzione, a fronte della presenza di 54 centrali sparse sul territorio. Inoltre a seguito del disastro di Fukushima, la riapertura di numerosi stabilimenti è particolarmente incerta.
Lo stesso giorno Franco Battaglia da Il Giornale presenta i fatti in modo opposto. Con un articolo dal titolo “Le centrali nucleari fanno il boom”, la testata di Sallusti racconta le molteplici iniziative di nazioni ( vedi Ucraina, Finlandia, Corea) che stanno espandendo la loro produzione di energia atomica e di come il disastro di Fukushima sia stato ingigantito dai media.
Il Giornale termina con le dichiarazioni del Primo Ministro del Giappone, Yashihiko Noda, sulla riconquista, da parte degli abitanti del Paese del Sole Levante, della fiducia nel nucleare.
Due quotidiani, due narrazioni discordanti. Ma diamo un’identità ai due autori.
Stefano Carrer è il corrispondente de Il Sole 24 ore da Tokyo che ha vissuto “da cittadino giapponese” il disastro di Fukushima. Il 5 ottobre 2011 è stato onorato del premio giornalistico Umberto Agnelli “per aver raccontato dai luoghi stessi del disastro con professionalità, oggettività e grande passione gli eventi drammatici che hanno colpito il Paese”.
Franco Battaglia è un Professore di Chimica Ambientale presso l‘Università di Modena, piuttosto conosciuto al pubblico per le sue posizioni nette a favore della produzione di energia elettrica tramite le tecnologie di fissione nucleare e autore del libro “Energia Nucleare? Si, per favore”.
Forse le narrazioni discordanti possono essere inquadrate alla luce delle professioni esercitate dai due autori: giornalista VS professore. Chi è più sul pezzo?