Il pizzo è di moda? Nuove lezioni di bon ton a Louis Vuitton
Mentre in Sicilia il commercio al dettaglio si fa sempre più responsabile, lo scandalo legato alle interferenze mafiose nei lavori di ristrutturazione del porto di Trapani -in occasione dell’organizzazione della “Louis Vuitton Cup”-, getta in cattiva luce il noto brand della lusso. Come riporta il sito del Sole 24 Ore sono state infatti rilevate “anomalie nelle forniture di opere per l’America’s Cup realizzate nel capoluogo siciliano con la regata Louis Vuitton act 8 e 9, che rientrava nei Grandi Eventi della Protezione civile”. Ed anche se il brand non è direttamente coinvolto nella vicenda, i fatti saranno sicuramente oggetto di attenta osservazione da parte dei responsabili della comunicazione di LV, reduci dal polverone che ha recentemente suscitato il video scandalo delle modelle-prostitute, ispirato alla nuova collezione e realizzato dalla rivista Love.
Due passi falsi in meno di un mese che stridono con le dichiarazioni recentemente rilasciate dal numero uno di Lvmh Bernard Arnault, che indicava invece, proprio nella maggiore attenzione al valore del brand, la nuova strategia del marchio più importante del gruppo. E se gli sviluppi dell’inchiesta è meglio lasciarli alla cronaca giudiziaria, a noi, da qui, resta il compito di monitorare le prossime attività di comunicazione di un marchio troppo importante e che ha sempre dimostrato una grande focalizzazione sui propri asset intangibili e da cui, ora, aspettiamo una strategia focalizzata sulla brand reputation …